Qual è il modo più facile per tornare a te – quando perdi te stesso?


Ci sono sempre momenti – che potrebbero durare secondi, ore, giorni, settimane – dove all’improvviso realizziamo: questa non sono io. Quando entriamo in uno spazio in cui siamo consapevoli che qualcosa è sbagliato, qualcosa che ti fa reagire in un modo diverso da come tu vuoi comportarti, c’è un processo che subiamo, consciamente o inconsciamente, che ci permette di tornare al nostro vero sé.

Abbiamo bisogno di essere consapevoli di come tornare a chi siamo veramente per capire meglio noi stessi. Che cosa ci fa focalizzare di nuovo, ri-centrare e tornare alla nostra mente, al corpo e all’Essere?


  1. Identificazione: Non sono me stesso? Qual è la situazione in cui sono che mi sta causando stress?

  1. Responsabilità: quali sono le emozioni che mi impediscono di essere me stesso? Quali sono le azioni che mi hanno fatto realizzare ciò? Queste azioni sono il risultato di queste emozioni indesiderabili?

  1. Scegliere la strada giusta: Come posso tornare da me? Quali sono le attività e le azioni che mi permetteranno di ritrovare il mio percorso verso chi sono veramente?

Per riportare la mia esperienza, ecco il modo in cui io torno a me stessa.


  1. Identificazione: è facile per me riconoscere quando non sono me stesso. “Come?” ti chiederai. 
Per sapere quando sei lontano da te, devi prima essere completamente consapevole di te stesso come persona. Qual è la tua emozione più ricorrente? Come reagisci quando sei sotto pressione? Come reagisci in una situazione favorevole? Una volta che avrai risposto a queste domande, sarà facile capire quando non sei il tuo vero sé. 
A volte, quando mi sento scontrosa, nervosa, irritabile senza motivo o semplicemente mi prendo troppo sul serio, mi rendo conto: questa non sono io. Questo non è il modo in cui scelgo di reagire, e quindi lo cambio.

  1. Responsabilità: Tutti noi abbiamo un certo tipo di emozioni che ci girano intorno – per me sono felicità, fluire liberamente, risate (umorismo) ed energia. Non appena identifichi emozioni che non senti normalmente, hai la sensazione che qualcosa non va. Le emozioni lasciano il posto a azioni indesiderabili, e a volte potresti perfino essere scioccato dal comportarti in un certo modo. Torna indietro,  identifica le azioni, e scopri la fonte delle azioni – che sono emozioni. Se mi scopro arrabbiata, irritabile, confusa o scombussolata, mi fermo immediatamente e mi chiedo: cosa c’è che non va? Perché mi sto comportando in questo modo? Come posso tornare da me e cosa mi farà calmare abbastanza da tornare di nuovo nel mio spazio?

  1. Scegli la strada giusta: tutti noi abbiamo modi diversi di rifocalizzarci, ri-centrarci e tornare a noi stessi. Il luogo che vogliamo raggiungere è uno spazio completamente calmo, focalizzato e rilassato. Come arrivarci sta a noi. Cosa ti calma? Quali sono le azioni che ti fanno sentire vicino a te stesso? Potrebbe essere leggere, cantare, ballare o anche fare un riposino!

Qualcosa che mi aiuta a sentirmi vicino a me è semplicemente fermarmi ad osservare la semplicità e la facilità di ciò che mi circonda. Potrei connettermi con un albero, il mare, il cielo o persino un animale.
Quindi, se mi collego con un albero, potrei concentrarmi sulle sue foglie, sulla delicatezza con cui si muovono con la brezza, o sul fiore lì accanto, così spontaneo nella sua semplicità, eppure così integrato con la complessità delle sue funzioni e la sua struttura.

Potrei guardare un gatto, che cammina aggraziato e poi si ferma all’improvviso, guardando con i suoi occhi acuti, osservando l’ambiente e recependolo davvero. Mi collego con il gatto e, per un momento, vedo l’ambiente attraverso i suoi occhi, attraverso la sua messa a fuoco e obiettività.


Trova il tuo ritmo, trova il tuo percorso. Ricordati di tornare sempre da te, perché sei lo spazio migliore per te stesso.




Kass Thomas



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Disimpara per essere te stesso!


Come sarebbe rinunciare alle tue solite modalità comunicative nocive?

La base o il fondamento su cui costruisci la tua vita, è la qualità della comunicazione che hai con te stesso e gli altri. Per comprendere il tuo modello di comunicazione puoi farti le seguenti domande:
Nella tua comunicazione interiore, come ti comporti con te stesso? Sei premuroso (rispettoso), onesto, lucido e incoraggiante? O giudichi, ti sminuisci e vedi sempre cosa bisogna fare meglio?
Nella tua comunicazione con gli altri (persone diverse da te), come ti posizioni? Quando parli con gli altri, il tuo modo è essere dalla parte della ragione, o ascoltare veramente? Imponi la tua visione sugli altri o sei aperto alla visione altrui?

I conflitti sorgono quando non comprendiamo da dove viene l’altra persona. Non capisci, e neanche loro. Dove ti lascia la tua conversazione? In un posto stagnante e improduttivo.
È anche possibile che tu possa ascoltare (senza l’obiettivo di “vincere” l’argomento) e trovare qualcosa di sostanziale in ciò che ti stanno comunicando. Questo ti renderà migliore in qualsiasi argomento che sia oggetto di discussione.
It is also possible, that you might listen (without the goal of ‘winning’ the argument), and find something of substance in what they are conveying to you. This will make you better in whatever subject that is the topic of discussion.
E poi, quando mostri che sei sinceramente interessato a conoscere il punto di vista dell’altra persona, la persona con cui comunichi potrebbe riflettere anche sulle tue opinioni. Alla fine, unendo gli aspetti più invitanti di entrambi i tuoi punti di vista, hai una discussione coinvolgente e genuina.

Allo stesso modo, nei conflitti interni, accettiamo e consideriamo veramente tutte le opinioni che potremmo avere? Nelle due strade che abbiamo di fronte, riconosciamo e comprendiamo entrambi i percorsi? Se lo facciamo, questo ci porterà a prendere la strada migliore per noi in quel momento.

Queste sono alcune delle cose che possiamo creare ascoltando davvero e comunicando in modo efficace:
– Più divertimento nel  comunicare
– Meno conflitti
– Discussioni gratificanti
– Eliminazione dei conflitti
– Problem solving
  • Più facilità nel parlare in pubblico
  • Facilità nelle relazioni professionali e personali
  • E molto di più!



Kass Thomas




Scopri i workshop di Kass Thomas, coach in comunicazione, “7 passi per una comunicazione efficace” e “Danzando con le ricchezze”.

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Come Creare Felicità nell’Ambiente di Lavoro per Aumentare la Produttività


E se potessi assicurarti che l’ambiente che crei nel tuo posto di lavoro sia completamente positivo e che i dipendenti raggiungano il loro massimo potenziale?


Un sacco di cose hanno motivo di essere al meglio nel tuo business. Risorse, idee, piani, strategie, abilità di networking e, soprattutto, una squadra eccellente per eseguire tutto questo.

Ora la domanda: quali qualità dovrebbero avere le persone che hai assunto per farne una buona squadra?
Sono abilità, qualifiche, impegno, responsabilità e guida, tutte quelle che mi vengono in mente. Ma un aspetto che la maggior parte di noi trascura è che i membri del team devono essere felici.

Tutti funzioniamo al meglio quando siamo più felici. C’è molto altro su cui lavorare oltre alle semplici operazioni di finitura automatizzata. Se ci piace ciò che facciamo, creiamo al massimo il nostro potenziale e massimizziamo la produttività.
Prenditi un minuto per immaginare le persone che hai assunto in base alle loro incredibili abilità e possibilità per fare ancora meglio!

Essere leader e avere anzianità rispetto agli altri ci rende responsabili per garantire che l’azienda riceva il meglio, ecco un paio di modi in cui possiamo farlo:


1. Fai domande e identifica interessi e punti di forza
Fai ai membri del team domande pertinenti per capire il loro potenziale e le loro inclinazioni.
Scopri il tipo di lavoro per cui sono adatti e portati, e le loro prestazioni aumenteranno decisamente.
Ciò richiederà di passare del tempo a tu per tu con i tuoi dipendenti e comprenderli a livello personale.   

2. Identifica le aree “Mostrare” e “Crescere”
Quando qualcuno commette un errore sul posto di lavoro, qual è la prima cosa che fanno i capi? Gridano e urlano e usano una motivazione negativa. Se si affrontano gli errori in questo modo, il dipendente non capisce cosa è andato storto. Prenditi un po ‘di tempo e spiega cosa non andava, chiedi loro la consapevolezza su come migliorarlo e dai loro suggerimenti, non risposte. Aiutali a trovare un percorso e strumenti per affrontare la situazione in modo migliore, non dire loro che “non possono” farlo, dì loro che è qualcosa in cui possono “crescere”.

Allo stesso modo, identificare le aree che sono le aree forti del dipendente e incoraggiarle. Proprio come dovrebbero sapere cosa è andato storto, dovrebbero anche sapere cosa hanno fatto bene – questo si tradurrà nella ripetizione e nell’espansione del comportamento desiderato.

3. Condividi le tue esperienze
Uno dei tuoi ruoli di leader è condividere le tue esperienze, qual è il percorso che hai intrapreso, le decisioni prese e le conclusioni a cui sei arrivato. Non si tratta di controllare il loro percorso e le loro decisioni; si tratta di dare loro lo spazio per espandere ciò che sanno in modo che possano prendere le proprie decisioni e scegliere ciò che è meglio per loro personalmente.


Come risultato, avrai un team più sano, più ottimista e più concentrato.


Chiediti allora: Come sarebbe se tu e il tuo team poteste creare l’attività più felice su questo pianeta che genererà più denaro di quanto potete immaginare?



Kass Thomas





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Alla scoperta dei tuoi sensi – il Gusto


Gusto
Solo la parola evoca così tante cose diverse per me. Mentre approfondivo l’argomento, grazie agli articoli e alle chiamate di questo mese, si svela un intero mondo di nuove possibilità. Attraverso la vista, l’udito, l’olfatto, il tocco e il gusto, abbiamo accesso a così tante informazioni, è davvero sorprendente. Andiamo a esaminare oggi l’argomento Gusto e vediamo quali migliori delizie possiamo invitare attraverso i nostri sensi.

Cos’è il gusto?
Il gusto è un mezzo di percezione che ci arriva attraverso diverse aree della nostra lingua. Ci aiuta a differenziare il piccante dal salato, il dolce dall’amaro, e ci permette di assaporare la ricchezza di cibi diversi.

Inizialmente il cibo era considerato uno dei bisogni umani fondamentali: cibo, alloggio e vestiario. Ma nel corso degli anni il cibo è passato da una necessità a un mercato vitale che include ambiti finanziari, sociali e di lusso. Oggi infatti, l’industria alimentare è un importante datore di lavoro e generatore di reddito per una larga fetta della popolazione. Ci regala anche il piacere di una passione amata e condivisa a livello globale: mangiare!
E tutto questo ruota attorno alla celebrazione di questo meraviglioso senso che è il gusto!

Come funziona il senso del gusto?
Ci sono cinque gusti diversi che sono percepibili attraverso i recettori della nostra lingua. Ognuno di questi evidenzia la presenza di un elemento diverso: il gusto dolce nel cibo segnala la presenza di zucchero; il gusto salato indica la presenza di minerali; un gusto eccessivamente aspro o amaro può avvertirci della presenza di elementi potenzialmente tossici; umami conferma la presenza di proteine. E quante informazioni in più ci forniscono questi recettori? Potremmo avere una certa familiarità con salato, dolce, aspro e amaro, ma cosa sappiamo dell’ultima scoperta, umami?

Cos’è questo umami?
Umami è stato scoperto recentemente come il quinto gusto. Riconosciuto come un sapore gustoso e delizioso presente nei cibi ricchi, si dice anche che l’umami contiene il glutammato, un elemento presente nel latte materno. …Che cosa?!?!

Proprio così, questo gusto appena scoperto dell’umami ci regala una sensazione di completezza, nutriente e salutare, che stimola in noi sensazioni che vanno oltre il nostro palato, va direttamente e prende posto nel nostro stesso essere. Perché questo? Beh, forse perché la presenza di glutammato nel gusto umami innesca i ricordi del primo alimento identificabile per la razza umana, il latte materno. Wow! Quindi, sia che tu da bambino sia stato allattato al seno o no, la presenza di umami nel tuo palato può attivare la sensazione di casa, sicurezza e appartenenza.

È interessante notare come il cibo e i sapori da soli possano collegarci alle radici, alla storia e alla memoria di cose di cui possiamo anche non essere consapevoli a livello cognitivo.

I cinque diversi gusti – dolce, salato, aspro, amaro e umami – e il modo in cui sono utilizzati, di solito distinguono diversi gruppi, culture e aree geografiche, spesso fornendo nazionalità per una gran parte della loro identità: pizza e pasta dall’Italia, hot dog e cheeseburger dagli Stati Uniti, sushi e sashimi dal Giappone, pollo tikka masala dall’India, borscht dalla Russia.

Cos’altro è veramente possibile attraverso il gusto, questo senso semplice ma intenso?

Colmare il divario attraverso il sapore
“C’è molto più che ci unisce di ciò che ci separa” è lo slogan del mio libro 7 Passi per una comunicazione vincente.

Adoro ospitare cene ed eventi internazionali e includere una varietà di questi gusti nel menu. Stimola sempre un senso di curiosità e gioia nei miei ospiti che hanno la possibilità di esplorare un assaggio di culture diverse.

Il gusto è un modo per celebrare sapori diversi e scoprire nuove sensazioni. Oltre alla prelibatezza del cibo, c’è anche la ricchezza di storie annesse ai sapori del cibo che mangiamo. Conversare e condividere gusti e sapori diversi possono unire le persone, colmare differenze culturali e abbassare le barriere della comunicazione. Potrebbe essere il profumino che arriva dalla cucina di uno sconosciuto a ricordarti l’amore che tua madre riversava nel tuo piatto preferito, o il ricordo della migliore pasta che tu abbia mai mangiato ad accendere la tua passione per imparare finalmente l’inglese.

Il cibo è anche un influencer notevole per i viaggiatori che attraversano il mondo intero per visitare una città, piccola o grande che sia, nota per un piatto particolare. L’origine di certi gusti, e come si combinano tra loro per dare vita a piatti famosi, è ultimamente argomento di molti programmi televisivi. È anche un grande incentivo per gli amanti del cibo, come me. Personalmente amo sperimentare il sapore locale di un posto attraverso le persone, i cibi, il vino, gli odori, la vista e i  suoni. Nei miei viaggi in giro per il mondo, la magia del gusto crea ricchi ricordi delle mie visite e influenza realmente la mia scelta su dove andare dopo.

Il gusto è sicuramente un super-senso, porta con sé la gioia di mangiare insieme ai ricordi del nostro passato, un senso di comfort nel presente, e ispira possibilità per un futuro che abbiamo ancora da esplorare.

Non vedo l’ora di esplorare ancora di più sui cinque sensi e oltre, ma nel frattempo ricorda di assaporare la ricchezza di questo senso del GUSTO, oggi.



Kass Thomas



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Alla scoperta dei tuoi sensi – Odorato

Sniff, sniff … ah, il senso dell’odorato. Che senso fondamentale che è! Hai mai riconosciuto la bellezza e il dono dell’odorato? Riesci a immaginare la tua vita senza?
Vediamo quali ricche possibilità può aprire nelle nostre vite l’esplorazione.
Per cominciare, vorrei riconoscere che questo senso – come gli altri 4 sensi tradizionali gusto, tocco, udito e vista – ha varie funzionalità. Sapevi che il senso dell’olfatto è in grado di identificare sette tipi di sensazioni? Per curiosità, queste sensazioni sono inserite nelle seguenti categorie: canfora, muschio, floreale, menta, etere, acido o putrido.
Abbinato a tutti gli altri sensi, tradizionali e non, il senso dell’odorato è stato usato come un meccanismo di sopravvivenza per secoli, una risorsa primaria per guidarci in sicurezza e allertandoci del pericolo. Allo stesso tempo, la capacità di questo senso di innescare risposte diverse e di attivare gli istinti naturali consente di portarci in uno stato di beatitudine.
Prova questo esercizio. Siediti solo per un momento e percepisci quale risposta provocano in te i seguenti odori:
Il profumo del tuo piatto preferito;
il fumo di sigaretta;
il fumo di un camino;
il fumo di una fabbrica chimica;
l’aroma di una rosa;
l’odore del cloro in una piscina;
un soffio di brezza proveniente dal mare;
biscotti appena sfornati;
toast bruciati;
l’odore dell’erba bagnata e del terreno dopo la pioggia.
La risposta sarebbe diversa per ognuno. In effetti, questo esercizio è un ottimo modo per accedere alla tua pura percezione di questi odori, senza l’interferenza di associazioni mentali che gli ambienti fisici spesso evocano. Vedi tutta una serie di proiezioni e giudizi, che non hanno nulla a che fare con gli odori che stai sentendo, e che possono influenzare il modo in cui ti senti un certo odore.
Quando associamo determinati odori a determinate persone, luoghi o esperienze, questo ci porta a catalogare le nostre esperienze e limita le possibilità che questo senso può offrirci. Iniziamo a ridurre ogni incontro con un odore in due scelte: buono o cattivo, sì o no, giusto o sbagliato, simpatia e antipatia, attrazione o repulsione, puzzolente o profumato. Ma se fossimo davvero disposti a esplorare le sfumature di questo senso? Saremmo in grado di accedere alla saggezza e all’intuizione che questo senso dell’odorato ci ha aiutato a sviluppare nel corso dei secoli?
Le popolazioni migranti, ad esempio, giravano tra le montagne o nella foresta in cerca di acqua o cibo. L’olfatto consentiva loro di scegliere in quale direzione andare, quando stabilirsi in territori diversi geograficamente, vicino al mare, vicino a un fiume, vicino a un luogo dove la terra era fertile, in modo che potessero coltivare cibo da mangiare, avere acqua da bere e aumentare le possibilità di vita futura ed espansione.
Anche i cani addestrati oggigiorno per la caccia, usano il senso dell’olfatto per guidarli. Quanto siamo strettamente legati, come esseri viventi, alle popolazioni antiche e agli animali di oggi che utilizzano questo straordinario senso per sopravvivere? Con tutte le risorse a nostra disposizione in quanto esseri umani, potremmo andare oltre, dalla sopravvivenza alla prosperità, se fossimo disposti ad ampliare ulteriormente l’uso di questo senso, per esplorare le possibilità dei 5 sensi e oltre?
Cosa sai dei profumi e degli odori che viaggiano nell’aria? Quali altre informazioni potresti ricevere oltre agli iniziali sì e no, mi piace o non mi piace?
Ci sono così tanti odori che sembrano putridi, per esempio, che possono essere un’indicazione di qualcosa a cui la Terra sta reagendo. Se desideriamo essere consapevoli di un odore, la nostra consapevolezza e osservazione potrebbero interagire con questo in modo da poter davvero influenzare la natura tossica o non tossica delle sostanze chimiche esalate? Possiamo cambiare gli elementi essendo disposti a riconoscere i componenti dell’odore e quindi trasformarli?
Queste sono domande estremamente sensibili. Che potere hanno la nostra consapevolezza, riconoscimento e osservazione? Quali possibilità potrebbero aprirsi con un senso dell’odorato più valorizzato che creerebbero un futuro diverso nel mondo?


Kass Thomas






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Leggi anche gli altri della serie Alla scoperta dei Sensi:


Alla scoperta dei Sensi – L’udito

Il vento che fischia fuori dalla finestra appena prima di una tempesta.
Il fruscio delle foglie che cadono dagli alberi nel giardino.
Il cinguettio degli uccelli, il battito delle loro ali.
Il suono di passi che salgono una scala cigolante.
La suoneria della sveglia, dopo che hai premuto il pulsante pausa.



È un vero privilegio; il senso dell’udito che ci porta il suono. Comincia con una vibrazione, che è ovunque allo stesso tempo, e ci guida – senza che neanche ce ne accorgiamo – a sentire i suoni che quella vibrazione crea. I suoni piacevoli hanno il potere di risollevarci quando siamo più scossi, e quelli spiacevoli possono farci sentire veramente male.
Per me personalmente, ascoltare è un senso così prezioso, perché mi ha portato a scoprire le vibrazioni e i suoni di un mio innato dono e passione: il canto!

Amo cantare e, nel corso degli anni, ho capito quanto il suono e la musica possano facilmente influenzare i pensieri, le sensazioni e le emozioni che costituiscono il nostro umore. Molte delle nostre simpatie e antipatie possono dipendere dal nostro attuale stato d’animo. Potremmo preferire il jazz o la musica classica quando siamo in vacanza, il blues quando sentiamo il cuore spezzato, e poi la musica techno, salsa o disco quando balliamo tutta la notte! Questi suoni ci aiutano a mantenere l’umore che abbiamo.
La musica e i suoni evocano in noi un tipo di sensazioni ed emozioni. Hanno anche il potere di trasformare completamente il nostro stato d’animo. Il suono della voce di tua madre, ad esempio, potrebbe rilassarti o farti trasalire. Il dolce movimento delle onde dell’oceano che lambiscono la riva può cambiare la tua sensazione di tensione in un senso di calma. Emozioni e suoni sono strettamente correlati. Interagiscono e si influenzano a vicenda, e questa combinazione può stabilirsi nel nostro essere e nella nostra mente e dettare il modo in cui sentirci.

Anche la memoria ha un ruolo nel modo in cui ci relazioniamo con diversi suoni. Un suono familiare può stimolare un ricordo e riportarti indietro proprio al momento in cui l’hai sentito, e farti sentire allo stesso modo di quando lo hai vissuto la prima volta.
La canzone del  tuo matrimonio, ad esempio, ti riporterà al tuo primo ballo, e una filastrocca della tua infanzia potrebbe farti addormentare immediatamente. Ci ricordiamo di come eravamo quando ascoltammo per la prima volta quel suono, e di tutte le sensazioni ed emozioni che erano presenti in noi in quel momento.
La memoria collegata ai suoni può portarti completamente fuori dal momento presente, facendoti rivivere il passato, di volta in volta.

Ecco perché amo la musica dal vivo. In qualche modo ci invita ad apprezzare il nostro senso dell’udito in un modo completamente diverso. La performance dal vivo, come combinazione di udito e vista, ci porta a godere anche del momento presente. Alcuni stili musicali incoraggiano l’improvvisazione, o le esibizioni da solisti, anche in una nota canzone, ed è come ascoltare la melodia o le parole della canzone per la prima volta. Come sarebbe se potessimo vivere la nostra vita in quel modo? Disposti ad ascoltare nuovi suoni nei brani familiari? Oppure ascoltare brani nuovi e renderli familiari? Come può questa esplorazione del senso dell’udito attraverso la musica e il suono invitare ancora di più nelle nostre vite?

Come abilità di nicchia, la musica non è valida solo per il divertimento, ma è stato anche provato che può sviluppare e affinare l’attitudine nella mente umana.

Pensaci un attimo. La musica non solo è amata in tutto il mondo, ma ha anche il potere di aiutarti a comunicare con gli altri. Oltre la lingua, i confini e le nazionalità. La popolare canzone “Despacito” ha riscontrato riconoscimento e apprezzamento anche dalle orecchie di popolazioni di lingua non spagnola in tutto il mondo.
La musica è sempre stata una parte della mia vita e le ho sempre permesso di entrare nella mia anima e trasformarmi. Trovo che sia uno dei mezzi espressivi più semplici, mi rilassa e mi riporta alla gioia che sono veramente. Cosa ci vorrebbe per consentire a questa magica percezione e al senso dell’udito di avvicinarci a chi siamo veramente e migliorare la nostra connessione con ogni persona e ogni cosa sul pianeta?


Quando siamo disposti a riconoscere tutte le molteplici vibrazioni di cui siamo consapevoli, possiamo sentire quelle che creano il suono in un modo completamente diverso. La sua grandezza è sbalorditiva, anche quando una vibrazione non è udibile, potremmo non sentirla, ma percepirla comunque. Quale bellezza di questo meraviglioso senso dell’udito possiamo riconoscere che ci permetterebbe di espandere i nostri sensi oltre i limiti di questa realtà?



Kass Thomas






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Alla scoperta dei tuoi sensi – la Vista

Cosa significa per te la vista?
Leggendo questa frase, per esempio, riconosci il modo magico in cui le lettere si uniscono insieme a formare una parola? O inizi immediatamente a cercare di dare un senso alle parole senza mai osservare le singole lettere?
Quando ci permettiamo di percepire cosa abbiamo di fronte con un nuovo approccio, stiamo coinvolgendo veramente il nostro senso della vista e aggiungendo una serie di strutture che questo senso può fornirci. Questi includono:
la Bellezza
i Colori
le Figure
le Misure
le Forme
La vista ci dà la differenza tra luce e buio, tra colori, forme e figure. È il massimo senso guida che sottolinea l’uso di tutti i nostri altri sensi. Ma ci rendiamo conto della sua importanza?
Per comprendere l’importanza della vista, è utile riconoscere che ciò che vediamo ha raramente a che fare con la visione che davvero è davanti a noi. L’aspetto di qualcosa spesso risveglia un certo ricordo di quella visione e attiva in noi una sensazione o una reazione di cui non siamo nemmeno coscienti. Eppure viviamo tutta l’esperienza basandola su quella sensazione o reazione. L’ambiente in cui si è verificato un evento felice, per esempio, può portare a un attacco di eccitazione inspiegabile. Così pure lo stesso ambiente potrebbe portare dolore.
Se ho un ricordo particolarmente felice di godermi la lettura di un libro guardando un temporale fuori dalla finestra, ogni volta che c’è un temporale posso riaccedere a quella sensazione felice, anche dopo anni. Se invece una volta sono stato sorpreso all’aperto da un temporale e ho avuto una brutta esperienza, ogni volta che vedo un temporale potrei sentirmi triste.
In che modo possiamo godere della magia di ciò che vediamo in questo momento senza definire tutto basandosi sulle esperienze passate?

Ecco un piccolo esercizio che può aiutare. 
Pensa a un avvenimento particolarmente forte nella tua memoria. Potrebbe essere felice o triste, ma che senti che ti ha colpito di più. Fatto? Bene.
Il prossimo passo sarebbe chiudere gli occhi. Quando lo fai, ricrea quella situazione e concentrati sulla fisicità di quella situazione, più che sul suono, odore, gusto o sensazione. Ricrea i colori, le forme, le strutture e la luce. Concentrati solo su quello. Prendi nota mentalmente.
Dopo, puoi aprire gli occhi.
Annota tutto ciò che hai visto. Sia che il sole brillasse intensamente, che se la pioggia rendesse il cielo grigio.
Ora la prossima volta che vedi queste cose, semplicemente nota la tua reazione.
Questo è quello che chiamo il momento della scelta. Il momento in cui riconosci che stai usando la mente per interpretare ciò che ti vedi davanti, sei al culmine del momento della scelta. In questo momento puoi scegliere se continuare a creare il tuo presente in base al passato, o scegliere di non farlo più.
È vero che la mente di solito è incline a distrarsi. Ma quando riconosciamo questa tendenza, possiamo allora scegliere consapevolmente di vedere ciò che abbiamo davanti con una nuova visione dal momento presente, senza confrontarlo con il passato.
Qualcosa di diverso può mostrarsi nel presente e possiamo apprezzare l’importanza della vista in un modo completamente diverso.
E riguardo al futuro? È possibile che il modo in cui vediamo le cose possa aiutare a creare il nostro futuro?
La verità è che di solito capiamo l’importanza di qualcosa solo quando non ce l’abbiamo più. Perché chiudiamo gli occhi quando ci concentriamo? Quando meditiamo? Perché quando tagliamo fuori il vedere, ciò toglie enormi elementi che lo influenzano – l’ambiente fisico in cui siamo.
Vi faccio un esempio.
Lo scorso mese ho organizzato una cena per la classe Preludio a 7 Passi in un ristorante di San Pietroburgo chiamato Dans le noir, che letteralmente significa “Al Buio”. C’erano circa 12 di noi e abbiamo iniziato a conversare alla luce dell’ingresso mentre sceglievamo dal menu cosa mangiare. Poi ci hanno condotti nella zona pranzo al buio, dove abbiamo continuato a parlare. Pian piano, senza luce, le prevedibili conversazioni iniziali hanno cominciato a trasformarsi in discorsi profondi su argomenti insoliti. Anche se ci eravamo già visti prima nel mio workshop di 7Passi, l’assenza di luce ci ha ispirati ad affrontare ogni argomento con una delicatezza e una curiosità autentica che ha ispirato un’atmosfera da incontro per la prima volta. La serata si chiamava “Oltre il Velo”, una delle fasi del mio libro 7 Passi per una comunicazione vincente. Alla fine della serata, una volta tornati alla luce, abbiamo permesso che il dono del senso della vista aumentasse la magia della nostra esperienza e continuasse a creare un futuro di possibilità.
Il feedback di questo workshop è stato strabiliante. I partecipanti hanno condiviso come ora vedono le persone e le cose di nuovo ogni giorno, consentendo al loro senso della vista di offrire loro nuove scelte per la creazione di un futuro oltre il velo dei modelli comportamentali del passato.
Come sarebbe se potessimo semplicemente goderci la bellezza, le forme, i volti e la consapevolezza che riceviamo in ogni millisecondo grazie al nostro senso della vista, senza cercare di identificarli e dargli prima un senso? Potrebbe forse cambiare il futuro che creiamo?
Hmmm
Bene, ora che siamo consapevoli della vastità e dell’importanza della vista, arriva la domanda:
Cos’altro è possibile? Cos’altro possiamo creare quando siamo disposti a riconoscere veramente l’importanza di questo senso della vista?
Ecco alcuni promemoria che spero ti aiutino ad esplorare le possibilità con il senso della vista e ti aprano ad una visione del futuro che vada oltre la tua più sfrenata immaginazione.
1. Sii presente
Assorbi il tuo ambiente pienamente e completamente.
Di che tonalità di blu è il cielo oggi? La rugiada sulle foglie le fa sembrare ancora più verdi?
Individua le caratteristiche dei tuoi cari, in ogni dettaglio. Questo ti aiuterà a essere più consapevole e a notare e apprezzare cose come non avevi fatto prima.
2. Impara a distinguere tra la vista e i le sensazioni.

Quando correliamo ciò che vediamo a come ci sentiamo, stiamo alterando per sempre la nostra percezione di quella vista e di quella sensazione.
Riconosci che il modo in cui ti senti è basato su un sacco di diversi elementi che si uniscono per formare un’esperienza ed emozione unica.
Riconoscilo come un’esperienza distinta e quando fai di nuovo esperienza di quella vista, sii consapevole che anche questa è un’esperienza distinta e permettigli di essere nuova e fresca.
3. Chiudi gli occhi. 

A volte, semplicemente chiudendo gli occhi e permettendo agli altri sensi di contribuire alla tua percezione, quello che vedi quando riapri gli occhi può prendere una brillantezza molto diversa … la magia del senso della vista.
Alla fine della giornata, ci rendiamo conto che è vero: la vista non esiste da sola. Trova amicizia e sostegno negli altri sensi come nella mente. Tuttavia, possiamo fare del nostro meglio per apprezzare il dono della vista e sfruttare appieno il suo valore, anche quando siamo “dans le noir”.
Di solito, vogliamo solo avere conferma della strada che abbiamo già deciso di scegliere. Come sarebbe se permettessimo al senso della vista di accrescere l’esplorazione di nuove possibilità invece di ripetere esperienze passate?
Quindi, come possiamo usare la vista per migliorare l’esperienza del presente?



Kass Thomas





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Come Riacquistare Te stesso in una Situazione Indesiderabile

How To Recover Yourself From an Undesirable Situation

Ti è mai capitato un contrattempo che ti ha messo completamente fuori gioco?


Hai mai notato come un contrattempo o una discussione possono mandarti fuori strada, fuori di testa o farti sentire scombussolato?

Sperimentiamo il formarsi di questa reazione dopo un contrattempo e si crea una sensazione di confusione e panico. Quando poi proiettiamo i nostri sentimenti in questa reazione, tendiamo a creare un disastro ancora più grande.
Di solito ciò comporta che noi entriamo o creiamo una situazione che non riflette chi siamo, o cosa desideriamo da questa situazione, e ci allontaniamo da noi stessi.
In parole povere:

Evento indesiderato → Sentimenti disordinati / Mente → Reazione non produttiva → Situazione dannosa


Lascia che ti faccia un esempio.

Non molto tempo fa mi è capitata una cosa simile. Questo è stato il concatenarsi degli eventi:


Contrattempo/Problema→ 
Ho dovuto cambiare due volte aereo prima della mia destinazione in Canada. Ho viaggiato da Roma ad Amsterdam, da Amsterdam a Toronto, e quindi da Toronto a Edmonton.
Arrivata a Toronto mi hanno detto che i miei bagagli erano rimasti bloccati ad Amsterdam e che sarebbero stati consegnati a Edmonton dopo due giorni.


Sensazione di scombussolamento/Mente→  Reazione inutile
Ho pianto.
Era un attimo oltre – un momento in cui sentivo di non avere più alcun controllo. Sembrava che ci fosse una parte di me che piangeva, e ci fosse un’altra parte di me che era scioccata dalla mia reazione, ma ancor più fuori controllo.
Ho passato la dogana senza valigie, e stavo piagnucolando davanti all’agente della dogana come una bimbetta. Riuscivo a percepire quanto fosse ridicolo, ma non riuscivo a tornare a un comportamento normale.

Questa reazione indesiderabile ha portato un’altra reazione indesiderabile.
Ho deciso di aver bisogno di fumare una sigaretta per calmarmi. Di solito mi preparo le sigarette da sola, con tabacco biologico, che in America viene spesso scambiato per marijuana. Mentre mi stavo preparando la sigaretta, piangendo, con  brividi e agitazione addosso, ho visto un uomo che si stava preparando una canna proprio a fianco a me e sono andata di nuovo nel panico. 

Ora, pausa. Analizziamo questo.
Se fossi stata come al solito, calma, non fuori di me per le valigie in ritardo, mi sarei allontanata tranquillamente, o mi sarei ricordata che la marijuana in Canada è legale. Invece, sono entrata ancora di più in una crisi di panico ed ho creato ancor più confusione e sabotaggio nella mia testa, che non era affatto utile nella mia situazione.

La mia mente era già arrivata alla peggior conclusione: “Oddio, ora mi arresteranno, e senza bagagli o altre cose!”


Situazione dannosa→ 
Ora, capiamoci, non c’era una ma ben due situazioni sgradevoli (una di queste creata dall’altra) che mi avevano messa fuori gioco, e non ero più in me.

In questo stato mentale, sono entrata e ho controllato il monitor per Edmonton. L’imbarco era molto più lontano di quanto pensassi, e continuavano a mandare gli annunci “Ultima chiamata! Ultima chiamata!” che ha aggravato ancor più la mia frenesia. Appena sono arrivata – sudata per la corsa – l’impiegato controlla il mio biglietto e mi dice “Questo non è il suo volo”. 
“Cosa?! Non è il mio volo?!” Esclamo io.
Così ho guardato di nuovo bene il mio biglietto, ed ero su un altro volo. Stessa destinazione. Stesso orario. Compagnie aeree diverse. Ecco la mia situazione “dannosa”. 
Ho pensato che non c’era modo di salire su quel volo, e non ce n’erano altri per la mia destinazione. Nella mia testa, nel panico, ripetevo – Oh no, oh no, e adesso?!-


Soluzione→
Dopo aver ripetuto queste parole, stavo per entrare DI NUOVO in reazione. E lì mi sono messa a ridere. Perché ho realizzato che non era da me pensare in quel modo. Due pensieri negativi di “tutto nero” di seguito (e un altro in arrivo) sono una prova inequivocabile: Questa non sono io.

Ho realizzato che invece di allontanarmi sempre più da me con ogni evento accumulato, avevo bisogno di riconnettermi con me stessa.

Ho detto a voce alta: “Ferma! Questa non sono io. Non è in linea con chi sono e cosa voglio. Voglio cambiarlo, adesso. Universo, puoi mostrarmi qualcosa di magico?”
Ah! Finalmente ha iniziato ad aprirsi uno spazio. Potevo addirittura vedere meglio, e ho riguardato il monitor. E mi sono resa conto che l’imbarco si trovava proprio dove mi trovavo quando ho cominciato a correre dall’altra parte per perdere il volo sbagliato.

Questo mi ha fatto ridere di nuovo. L’Universo era dalla mia parte per tutto il tempo, ma io ero così presa dalla perdita dei miei bagagli e dalla paura della marijuana, così disconnessa da me stessa, che non ero riuscita a vedere che la mano che voleva aiutarmi era proprio davanti a me.

Ho rincorso il can per l’aia alla ricerca di quello che era già davanti a me. Vi è mai successo?

A quel punto sapevo che ce l’avrei fatta. Anche se avessi dovuto trasmigrare, connettermi con gli elementali. Mi ero riconnessa a me e da quello spazio ogni cosa era possibile. Non avrei potuto sbagliare.

Quindi, che sia una meditazione o un respiro profondo, una risata, una passeggiata nella natura o un poc & pod, fai quello che è necessario, qualsiasi cosa funzioni per te.
Ma assicurati di essere connesso con te, prima di iniziare a interagire con gli altri e creare reazioni.
Ti risparmierà un sacco di conflitti e angosce e aprirà infinite possibilità.


Kass Thomas






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Qual è la tua relazione con il tuo corpo?


Ognuno di noi è una combinazione di elementi diversi. Questi elementi uniscono, separano, interagiscono e reagiscono gli uni con gli altri per costruire la totalità di chi siamo noi. Gli elementi sono composti di più elementi e così via. Per esempio, le nostre personalità includono le nostre abilità, sensazioni e reazioni.

Parti diverse di ‘TE’ o ‘ME’ possono includere le nostre personalità, esperienze e i nostri corpi.
In questo blog, parliamo di ‘CORPI’ e di tre relativi aspetti, cioè la nostra consapevolezzaaccettazione e apprezzamento dei nostri corpi.

Il tuo corpo è il miglior indicatore di come ti senti. Il tuo corpo è la parte finale che la tua mente usa per esprimersi. I corpi ci danno dei segnali. Questi segnali possono essere di gioia, di tristezza e rabbia, di ansia o eccitazione. Se ascoltiamo i nostri corpi, sappiamo come ci sentiamo. Quando sappiamo come ci sentiamo sulle cose, siamo in grado di agire in modo di fare cose che portano a felicità ed eccitazione, ed evitare cose che provocano tristezza e rabbia.


Consapevolezza

Quanto sei consapevole del tuo corpo?
Non intendo solo in termini teorici, ma anche in termini di sensazioni.
Sappiamo quante mani abbiamo, ma sappiamo dove le nostre mani si trovano comodamente quando siamo seduti? Mentre dormiamo o camminiamo?

Abbiamo due gambe, ma come si muovono mentre corri? Sono contratte quando sei nervoso?

Quando realizzi che si manifesta una forte emozione in te, fa che sia un momento per fermarti e ascoltare il tuo corpo. Come sta reagendo, come si comporta?
Per esempio, quando sei nervoso, il tuo cuore batte più forte? Inizi ad agitare le ginocchia?

Puoi anche fare il percorso inverso dai movimenti del tuo corpo. Se improvvisamente noti che la tua mano sta tremando in modo anomalo, fermati e pensa a dove si trova la tua mente in quel momento. A cosa stai pensando, che pensiero sta attraversando la tua mente, e poi nel tuo corpo e fuori?



Accettazione 
Accetti il tuo corpo?

Accetti ogni parte di te, dalla testa ai piedi? O eviti di pensarci? Oppure all’opposto, stai negando il tuo corpo?

L’immagine del corpo è un argomento che è stato preminente nel corso della storia, esiste nel presente e continuerà a far parte delle nostre vite nel futuro. Ha a che fare con la tua visione del tuo corpo, a ciò che pensi costituisca un corpo ‘perfetto’ e, infine, la differenza tra i due modi.
Bisogna accettare il nostro corpo, poiché è parte di noi. La cosa più importante quando la guardi non dovrebbe essere: “Rispetta gli standard di bellezza nella società di oggi?”. La domanda corretta da farsi è: “Il mio corpo è sano? È felice?

Gli standard sociali per la bellezza e la fisicità sono diventati una fusione di manipolazione e apparenza. Bisogna chiederci Cosa è bello?
Secondo me, la differenza e la diversità sono belle, la salute è bella e la gioia è bella!

Passa del tempo con il tuo corpo, ascoltalo, e controlla che sia sano e felice. Se è così, non lo torturare, lascia che rimanga felice, e che la sua gioia includa te.


Apprezzamento

Infine, ami il tuo corpo?

Il tuo corpo ti consente di fare tante cose. È il monitor per l’unità centrale del computer che è la tua mente! È il facilitatore dei tuoi pensieri e dei tuoi sogni. Sicuramente lui ti ama, ma tu lo ami?

Riconosci la tua bellezza unica e riconosci cosa ti rende diverso. Perché ciò che ti rende diverso è ciò che ti rende te, sei TU.

Quando accettiamo e amiamo i nostri corpi, c’è un “clic” immediato che sentiamo dentro. Come il suono che fa una chiave quando si inserisce nel punto giusto della serratura, ti senti come se ti fossi aperto a una miriade di nuove possibilità e opportunità. Se ami il tuo corpo, ti darà davvero tanto in cambio.

Quindi… Connettiti con il tuo corpo, interagisci con lui e ascoltalo. Lascia che fluisca in modo naturale e capisca di cosa ha bisogno, e cosa può darti!


Kass Thomas





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Diventa il Miglior Comunicatore che Puoi Essere


Come esseri umani, una delle abilità più vantaggiose che abbiamo è l’abilità di comunicare. Anche altre specie hanno i loro modi unici di comunicare, che per loro risultano efficaci.
In molti casi gli esseri umani hanno la meglio, ma in altri soccombiamo alle pressioni che distorcono il nostro messaggio e quello che vogliamo comunicare.
La determinazione a essere sempre “nel giusto”, l’avidità, l’orgoglio e altre motivazioni improduttive, a lungo termine fanno più male che bene. Questi elementi contribuiscono a un livello inferiore di comunicazione che ci porta ad avere l’opposto di quanto desideriamo dalla comunicazione, e ciò crea confusione.

È utile pensare a ciò che vogliamo raggiungere attraverso la comunicazione, e ripercorrerne l’andamento da lì.
Qual è il risultato che desideriamo dalla comunicazione?
Direi che è chiarezza, raggiungere il risultato e, in una situazione ideale, pari soddisfazione per tutte le parti che sono interessate nella comunicazione.

Ci sono più aspetti che comunichiamo:
1. Opinioni / Pensieri
2. Sentimenti
3. Fatti

Tenete presente che i primi due potrebbero essere nostre opinioni e sentimenti o opinioni e sentimenti di altri. Questi due argomenti di comunicazione sono anche soggettivi, e differiscono da persona a persona.

Ora, la domanda: Come Puoi Diventare il Miglior Comunicatore che Puoi Essere?
La comunicazione è un’abilità diventata altamente desiderata, non solo nelle questioni personali, ma anche nel business. Un buon comunicatore può fare la differenza necessaria per raggiungere obiettivi personali e aziendali.

Ecco alcuni modi in cui osservo me e la mia comunicazione:

1. Prima ASCOLTA e poi PARLA
Se stai discutendo con qualcuno, assicurati che il tono della discussione sia più orientato alla “conversazione” piuttosto che alla “disputa”, nella scala comunicativa.
Quando ascoltiamo prima l’altra parte, abbiamo la possibilità di capire meglio da dove parte. Ognuno pensa di aver ragione, perché è l’unica persona che capisce la prospettiva che gli fa pensare di aver ragione.
Ad esempio, A è vegetariano. A vuole una pizza all’ananas e B vuole una pizza con prosciutto. Se B ascolta il PERCHÉ A vuole ordinare una pizza all’ananas (perché A non può mangiare prosciutto) B potrebbe trovarsi in una condizione migliore per capire da dove proviene la richiesta di A.
Quindi ASCOLTA e comprendi il motivo per cui il pensiero di qualcuno è diverso dal tuo.

2. Parla in modo CHIARO e LENTAMENTE
Uno dei modi più semplici per diventare un eccellente comunicatore e fare in modo che le persone ti ascoltino davvero: Parla più lentamente.
Uno dei motivi principali per cui la maggior parte di noi parlando va subito al sodo, è perché abbiamo paura di prendere troppo tempo. Abbiamo paura che qualcuno tagli corto o non voglia stare a sentirci. Questo è un equivoco, perché le persone TI ASCOLTERANNO finché dirai cose a cui possono fare riferimento. Quindi, per prima cosa, adatta i contenuti in base al tuo interlocutore. Se ti sembra gradevole, prenditi il tuoi tempi, con qualche pausa ogni tanto e sentiti a tuo agio quando parli. 

3. Non stare a SENTIRE per rispondere, ASCOLTA gli altri
Molti di noi hanno SEMPRE una risposta pronta. Ci approcciamo alle conversazioni come un dibattito e abbiamo già immaginato ogni possibile domanda e risposta. 
Ci creiamo una struttura della conversazione, senza neanche ascoltare quello che l’altra persona ha da dirci. Questo è dettato dalla necessità di dimostrarci sempre “nel giusto”. Ma pensaci, cosa è giusto?
Giusto è quello che noi percepiamo che lo sia. Può cambiare se ascoltiamo qualcosa che abbia maggior valore, e quell’informazione può rendere migliore di prima la nostra percezione di ciò che è giusto.

4. EMPATIZZA e NON RENDERE MAI INFERIORE
Abbiamo anche la tendenza a guardare dall’alto in basso le persone quando abbiamo una discussione con loro.
“Come fai a non saperlo!”
“Ma dove vivi?”
E la cosa peggiore di tutte – “Te l’avevo detto!” 

Quand’è che la comunicazione è diventata un’arma? Uno strumento da usare per dimostrare di essere i migliori?
Invece di vederla in questo modo, se ti sembra che la discussione stia andando in quella direzione, EDUCA, non essere ACCONDISCENDENTE.

Il potere di dare conoscenza è più alto di ogni altra cosa, e dobbiamo ricordarci che tutti sanno qualcosa che noi non sappiamo. Hai maggiorI possibilità di imparare qualcosa da loro se dai loro generosamente. 



Kass Thomas





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